Francesco Ciusa nacque a Nuoro il 2 luglio 1883.
Dal 1899 al 1903 frequento l'Accademia delle Belle Arti fi Firenze ed ebbe come maestri lo xilografo Adolfo De Carolis, lo scultore Domenico Trentacoste e il maestro dei Macchiaoli Giovanni Fattori.
Strinse amicizia con vari artisti fra i quali; Plinio Nomellini, Galileo Chini, Libero Andreotti e Lorenzo Viani.
Nel 1904 rientra in Sardegna si trasferisce a Sassari ed espone alcune opere a Nuoro.
Nel 1907 espose, la scultura in gesso " La madre dell'ucciso ", alla Biennale di Venezia vinse il primo premio e giudicata da U. Ojetti (in Corriere della sera, 27 apr. 1907) la più importante rivelazione di quell'anno.
La scultura originale in gesso attualmente è esposta alla Galleria Comunale d'Arte moderna di Cagliari.
Una copia in bronzo è esposta nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.
Nel 1908 si trasferisce a Cagliari e realizza diverse opere; Il pane, Il nomade, La filatrice e Il dormiente.
Nello stesso anno a Roma, Esposizione Internazionale, presenta il bronzo " Il pane".
Nel 1909 espone alla Mostra Internazionale di Bruxelles.
Nel 1909 vinse il premio " Citta di Firenze" con l'opera " Il dormiente ":
Nel 1909 Alla Biennale di Venezia espone " Il nomade " e " La filatrice ".
Nel 1911 All'Esposizione Internazionale di Roma espone l'opera " Dolorante anima Sarda".
Nel 1913 e 1914 realizzo alcuni lavori di decorazione stucchi e pitture nel Palazzo Civico di Cagliari.
Nel 1914 alla Biennale di Venezia espone " Il Cainita ":
Gli anni seguenti lo vedono inpegnato in vari lavori fra i quali; La campana, Il ritorno e Sacco d'orbace.
Nel 1919 si dedica alla ceramica e fonda a Cagliari la manifattura Spica.
Nel 1920 realizza il primo dei suoi capolavori in stucco e marmo " La campana".
Nel 1920 espone alla Biennale di Venezia i disegni a penna " Processione del venerdi Santo " e " Il latte " di proprietà della Galleria D'Arte Moderna di Roma.
Nel 1922 all Bienalle di Venezia, pagina 25 del catalogo, espone la composizione dell'Ucciso in gesso, opera distrutta nel bombardamento del 1943.
Nel 1923 espose " La cena dei morti " alla Quadriennale di Torino.
Tra il 1925 e il 1930 dirige la scuola d'Arte Applicata di Oristano.
Nel 1928 alla Biennale di Venezia espone una terracotta " Anfora Sarda".
Nel 1931 iniziò a realizzare il monumento a Sebastiano Satta eretto nel 1934 sul colle di Sant'Onofrio a Nuoro.
Nel 1932 presenta a Cagliari una sua personale con una ventina di opere.
Nel 1934 realizzo un busto di Benito Mussolini oltre ad una serie di medaglie delle Camice nere della Sardegna.
Nel 1936- 38 realizza il gruppo marmoreo " La Madonna del Combattente " per la Basilica di Bonaria a Cagliari.
Tra il 1939 e il 1941 a Orgosolo realizzo il " Fromboliere " che fu la sua ultima opera.
Nel 1943 a Cagliari durante un borbandamento fu distrutto il suo studio e tutte le opere che conteneva.
Dal 1943 al 1945 lavorò come docente di disegno presso la facoltà di Ingegneria dell'Università di Cagliari.
Muore a Cagliari il 26 febbraio 1949.

Bibliografia

Biennale di Venezia, Cataloghi 1907, 1909, 1914, 1920, 1922, 1928.
M. Ciusa Romagna, testimonianze di Francesco Ciusa, L'Illustrazione Italiana, 25 dicembre 1955.
Il Convegno, Cagliari, novembre- dicembre 1959.
Il Convegno, Cagliari, agosto 1967,
Il Convegno, Cagliari, gennaio- febbraio 1969.
Remo Branca, Francesco Ciusa nella Scultura Italiana Moderna, Sassari 1974, mostra antologica.
Remo Branca, La vita nell'Arte di Francesco Ciusa, Editrice Sarda Fossataro, Cagliari 1975.
Rossana Bossaglia, Francesco Ciusa, Ilisso, Nuoro, 1990
Giuliana Altea e Marco Magnani. Pittura e scultura dal 1930 al 1960, collana " Storia dell'Arte in Sardegna". Ilisso per

Fondazione Banco di Sardegna, 2000.
Giuliana Altea, Francesco Ciusa, Ilisso, 2004.